tale elezione. E così, quantunque messer Alvise Mocenigo volesse salire in arringo per difendere la sua opinione, nondimeno per essere l’ora tarda fu licenziato il Senato, dando sagramento a tutti di profonda credenza, acciò non si dicesse che v’ era difficoltà nel prestar 1’ obbedienza al pontefice. Alli ventinove di decembre, nel Senato furono udite lettere da Bologna, dei ventisette, scritte unitamente da messer Gasparo Gontarini e da messer Gabriele Veniero; le quali avvisavano, che il pontefice e l’imperatore avevano deliberato che la pubblicazione della pace si facesse nel primo giorno dell’anno 1530, a suo modo; e tanto più venendo quello in giorno di sabbato, che significa quiete: e pregavano che la Signoria parimente ordinasse in detto giorno quelle feste di fuochi e di solennità, che si sogliono usare in simili casi. Appresso, che si divulgava per quelle corti, che Cesare e il papa volevano partire fra pochi giorni; quello per andare a Siena, dove gli si apparecchiavano gli alloggiamenti, questo per Pistoja; affinchè 1’ accostarsi di Sua Santità e dell’imperatore a Firenze, desse favore all’impresa contro i Fiorentini (1). Lette queste lettere, fu deliberato che si avesse a celebrare la solennità della pace nel giorno primo dell’anno, secondo l’imperio. Fu ancora proposto da lutto il Collegio, eccettuati li Savi agli Ordini, che, essendo seguita la pace, fosse data licenza al capitano generale da Mar, con questa condizione, che rivedesse tutte le galere e ne lasciasse in armata quattordici di quelle che giudicasse migliori, computando in queste la galera del proveditor Pesaro, che avesse (1) Carlo V faceva tormentare la generosa Firenze, ma non gli piaceva di assistere a quel tormento. Clemente VII, non solamente non avrebbe osato passare per la Toscana, ma (stando agli annali manoscritti del Negri, citati dal Giordani ) temeva persino, che il principe d’ Oranges venisse coll’ esercito a largii violenza in Bologna. L’imperatore tornò in Germania per la via di Modena e Mantova ai 22 di marzo 1530 , e Clemente, nove giorni dopo, per la via di Loreto, a Roma.