302 diciotlo mesi col duca di Ferrara; perchè il papa allora non aveva seco il re di Francia, non aveva la Serenità Vostra. E benché fosse in poco amore con Cesare che lo reggeva e menava alla via che voleva, gli conveniva, non per volontà ma per necessità e, come a dire, quasi per vera forza, consentire a quanto Cesare voleva e gli fosse piaciuto, senza mancargli punto; e questo lutto per il timore che Sua Santità aveva del già pullulante Concilio. Considerando adunque Clemente a questi tali casi suoi e, per cosi dire, alla servitù nella quale egli si trovava con Cesare, e molto più al pericolo per la materia del Concilio, la quale Cesare non lasciava di stimolare, incominciò a rendersi più facile al re Cristianissimo ; il quale, intendendo la mente del papa, e come si trovava malcontento con Cesare, sebben per lo avanti non avesse mancato di fare oilicii per acquistarsi Sua Santità ( benché in vano, come ho predetto ), ora trova la via più facile e con più caldi uflicii persevera. E qui si tratta l’andata di Marsiglia (1), ed insieme si torna sopra la pratica del matrimonio, essendo già la nipote abile. L’imperatore all’incontro non opera niente nè si intertiene; ma, sapendo quanto Clemente temeva del Concilio, piglia pel suo fondamento Io stimolarlo con questa materia, pensando con queslo timore di divertirlo dal passaggio e dal matrimonio; ma nulla giova, essendo il papa già risoluto nell’ uno e nell’ altro, e scusandosi di non poter fuggire il viaggio e l'abboccamento col Cristianissimo: perchè la Maestà Sua si doleva ed era piena d' infinita sospezione, che il papa già due volte s’era abboccato con Sua Cesarea Maestà, e seco nessuna; non avendo fatto così il precessore suo Leone; nè si poteva il Cristianissimo condurre a Bologna o in altro (I) L'abboccamento tra Clemente VII e Francesco I in Marsiglia ebbe luogo dagli lt ottobre ai li noYembre 1533. In quell'occasione si fece solennemente il matrimonio già stipulato, fra Enrico, figlio del re, e Caterina, nepote del Papa.