LIBRO SETTIMO. 35! te nell acque . Cosi infelicemente, & inafpettatamente cadde 169:» in nove giorni in potere de’ Turchi queft’ importantiffima Piazza, cambiandofi con elfa la fortuna de’Chriftiani , e la profperità della Lega . Non fù creduto da tutti accidentale il fuoco, ch’incenerì Belgrado, ma opera di mano infìdiofa. La verità però del fatto fù fepolta in quelle rovine, e reftò pendente fra fofpetti il giudicio de gmuomini. L avvifo di quefta perdita riempì di confufione la Città , e la Corte di Vienna j e come le forze de’Turchi erano per le paflate profperità tenute in poca confideratione, così vedendole riforte, piegando fempre il volgo a glertremi , a molti già pareva vedere il Nemico fotto le mura di Vienna , e li ravvivavano le funefte memorie delle defolationi, e calamità già fett' Anni patite . Veramente la foverchia confidenza ftavea fatte trafeurare molte neceifarie proviiioni $ e Buda particolarmente era debolmente munita con le fortificationi imperfette $ efe l'inimico fi folle a gran palli avanzato , era porto in contingenza quel pretiofo acquifto . Si pensò abbandonare tutto quel tratto di Paefe, ch’è trà la Sava y e la Drava , fortificare Etlech, Darda, e Zighet, e demolire molte altre Piazze . In tanto i Turchi approfittandoli dello fconcerto de' Prtu/ri * Chrirtiatii, li preferitarono con un corpo di Gente fotto Ef- Turchi in fech, e dall’altra parte oltre il Danubio uniti con i Tartari Un&he,ia' feorrevano liberamente la Campagna, mentre gl’imperiali impotenti a refiftere in tanti luoghi s’erano ridotti neo fiti più forti. Lippa a’Confini della Tranfilvania fù cortretta alla refa. Orfova fù rarata dalla Guarnigione, che ii ritirò nell’I-fola oppofta y la quale non foccorfa reltò finalmente abbandonata. Molto opportuna fù la difefa, che fecero gfAlema* ni in Eilech y che trattenne l’inimico da maggiori, e più te*' muti progrelli. Al primo giungere i Turchi s’attaccarono alla conrrafcarpa y dalla quale due volte furono refpinti > e poi con vigorolà fortita molto incommodati y andavano però fempre avanzando i lavori y ne della prefervatione della Piazza li tenevano buone fperanze y così che l’intentione del Duca di Croi y che da Belgrado era in quella paifato y pareva y che folle d’abbandonarla y incendiare il Ponte y e ritirandoli oltre la prava fai vare a migliore fortuna le Genti * Ma i Z 4 Tur-