271 chè a ciascuno è noto, che Cesare non gli può essere amico; se non per altro, almeno per rispetto al fratello. (1) Al pontefice ( ora che ha fatto questo parentado col duca Alessandro suo nepote, e che rimedia alle ingiurie passate col dargli 1’ esercito suo ) fa grandissimo onore e somma dimostrazione di riverenza; e così è credibile che sia per fare nel futuro. Contro il duca di Milano aveva per lo avanti pessimo volere; perchè molti dei suoi lo avevano posto grandemente in odio di Sua Maestà. Ora, per la dimostrazione che ha fatto il duca di confidarsi in lei e di rimettersi tutto nelle sue mani, mi pare che si sia fatta ben disposta verso di lui. Similmente 1’ ha molto bene disposto la confidenza che ha dimostrata il duca di Ferrara, il quale gli dette in mano le città di Modena e Reggio, e quasi sè medesimo. Al marchese di Mantova naturalmente è Sua Maestà affezionata. Del duca d’Urbino fa gran conto, tenendolo molto perito nell’ arte militare, come veramente è; nè credo che gli abbia mal animo, ma buono. E questo è quanto alla persona di Cesare. I consiglieri suoi sono: il Gran Cancelliere, (2) ora cardinale, inimico per natura dei Francesi. È buono italiano; nel negoziare è alquanto duro. Ci è poi il commendatore Covos, spagnuolo, gentil (1) Ferdinando d’Austria, fratello di Carlo V, eletto l’anno seguente (1531 ) re dei Romani, pretendeva alla corona d’Ungheria, per avere sposata la sorella dell’ultimo re Lodovico, morto nel 1526 nella battaglia di Mohacz. Intanto, coll’assistenza dei principali baroni del regno, riusciva a Giovanni Zapolya di farsi re d’Ungheria; nè potendo da sè solo resistere alle armi di Ferdinando e a quelle dei Turchi, si pose sotto la protezione di Solimano, e si mantenne in istato sino alla morte, seguita nel 1540. (2) Mercurio di Gattinara. Di questo accorto ministro abbiamo toccato altrove. Dei seguenti consiglieri di Carlo V ci asterremo dal favellare, trovandosi copiose notizie di ciascuno nel testo e nelle note della citata relazione del Contarmi, e in quella del Tiepolo e del Navagero, contenute nello stesso volume II, Serie I delle Rela:, degli Amb. Veneti.