CENNI IIIOGRAFICI INTORNO \L LIOliE NICCOLÒ DA PONTE Niccolo Da Ponte, Ugliuolo di Antonio, nacque in Venezia nel 1-191 ai 15 di gennaio. Sua madre fu Regina Spandolln, del cavalicr Demetrio da Costantinopoli. Compiuti con molta sua lode gli studi, ricevette nel 1513 il grado di Dottore, c nello stesso anno IU eletto Savio agli Ordini. Vacata nel 1521 la cattedra di filosofia in patria, vi fu sostituito a Sebastiano Fosca-rini. Egli la esercitò con grande dottrina ed eloquenza, ed essendo in essa, tenne in parecchie congiunture molto eleganti discorsi. Nel 1530 gli fu anidata la carica di Bailo e governatore generale a CorKi; e fu suo merito lo avere coU acquietato un forte tumulto, insorto tra quelli abitanti greci e i soldati che v’erano di presidio; e ciò ottenne non coll'uso della forza, ma si con quello della parola. Fu poi nel 1537 Senatore della Giunta, e nei 1539 Avvogador del Comune. L’anno dopo, cioè nel 1510, resse Udine come luogotenente, c contribuì molto a comporre le differenze coli’ Austria, per l’acquisto fatto dal Veneti della fortezza di Marano; e ad abbellire la città d'una fontana nel mezzo della piazza. Appena compiuto questo reggimento, IU eletto ambasciadore ordinario a Carlo V, l'anno 1512; ma partito, s'infermo a Trento, e ripalriato dopo alcuni mesi, gli venne sostituito nel 15Ì3 Bernardo Navagero. Nel codice di Emanuele Cicogna, nura. MCCLI, cartaceo , del secolo XVI, si legge il viaggio del Da Ponte In co testa occasione, scritto da Bernardino Fabrizio notajo e cittadino udinese, ch'era al di lui servigio. Esso i interessante per pareccliie notizie storiche e artistiche. Nello stesso anno fu Savio di Tcrraferma, e nel 1516 ebbe l'ambasceria ordinaria a Paolo Ili; e in questa procuro di contenersi con grande prudenza nelle questioni colla Santa Sede, per le accuse date dai Cenedesl al cardinale Marino Grimani loro vescovo; onde avvenne che al Grimanl fu tolto quel vescovato. Fu allora U Da Ponte decorato deli'ordine cavalleresco dal Sommo Pontclice. Era tino dal 1550 fra I Riformatori dello studio di Padova, allorché III di nuovo mandato a Roma ambasciatore straordinario a Giulio III, per la sua promozione al Irono pontificale. Questa elezione IU noi febbraio l5i*J, all' uso veneto, che risponde al 1550 ; e suoi colleglli furono Francesco Collarini , Filippo Trono. Marcantonio Veniero. Colsero gli oratori questa occasione anche per trattare col Papa intorno alle eliti di Ravenna e di Cervia, eh’erano tenute dalla Repubblica. Terminata quella legazione, gli venne nel 1550 assegnata I’ ordinarla allo stesso Giulio 111 in luogo di Malico Dandolo. Il Da Ponte non desistette coir efficacia della sua eloquenza di Indurre Giulio a non turbare la quiete d'Italia; mentre egli pretendeva riavere dai Farnesi le città di Parma e Piacenza, eh' erano a loro state date da Paolo III. In patria ebbe di nuovo nei 1553 II Saviato di Tcrraferma; e quattro anni appresso, cioè nel <557-1558, era a Padova come Podestà. Fu In quest'tal-