412 veramente sia, così affermo alla Serenità Vostra, che l’animo •lei cardinali e di tutta Roma non potrebbe esser migliore verso questo Stato; perchè, oltre tanti ofticii fatti dai due segretarii, il non essersi mosso alla venuta del cardinal CarafTa, e il non aver voluto udire le proposte di Ravenna e di Cervia e d’altro, giudicano che sia stato gran causa della pace; perchè, se la Serenità Vostra si risolveva, dava fomento ai disegni del papa, che, non essendo poi ridotto alla necessità, che fu causa della pace, sarebbesi ancora in guerra. E perchè il pontefice è di ottantun anno, nè ha da essere immortale, credo che non sia fuori di proposito, dire del numero dei cardinali, e di chi possa esser pontefice. Della dignità cardinalizia non si trova che se ne faccia menzione, se non sotto papa Silvestro, del 344; nel qual tempo furono approvati tutti li gesti niceni, e li preti romani nominali cardinali; avendosi anco, nel tempo del medesimo papa Silvestro, mandati Vittore e Vincenzo, preti romani, suoi legati al concilio, senza nominarli altrimenti cardinali. Questi sono stali pochi un tempo, e di poca entrata e di poca riputazione; poi sono andati crescendo; e massime dopo che ebbero 1’ autorità di eleggere pontefice nno del numero loro. Papa Paolo II accrebbe loro dignità negli abiti, facendoli portare il cappello rosso, stimandoli più degli altri e preferendoli a tutti. Alcune volte non furono che sei; e si aveva gran rispetto e grande considerazione a fare un cardinale; perchè giudicavano, che a questa dignità fosse necessaria la nobiltà del sangue congiunta colla virtù e particolarmente colla bontà; e per questo si riputava onorata non solamente una casa, ma una città e una provincia, che per avventura avesse un cardinale. Ora sono in numero di sessantasei; la maggior parte così obbedienti al nuto del Pontefice che, o per ignoranza o per paura, non ardiscono o non sanno contradire cosa alcuna. Di questo numero, tredici sono di nazione francese; tre spagnuoli; Ire