Ili bene e gratamente accollo dal papa e investito di tutto il suo ; quando poi si trattò della spedizione ha stentato più di due mesi, con essergli dimandati diecimila ducati pelle bolle; e alla fine non riuscì a nulla, ed è mezzo disperato. Il papa vuole ogni giorno studiare moltissimo; nel quale studio non si contenta solo di leggere, ma vuol scrivere e comporre; e questo lo distrae dalle cure pontificie; sicché tra le messe, le orazioni, il desinare, il riposare e lo studiare, e il dir I' udì/io e il cenare, occupa gran tempo del giorno, e può dar poca udienza; ed oltre di ciò, ci sono i concistori ordinarli, tre mattine alla settimana, lunedì, mercoledì e venerdì; oltre alcune congregazioni di cardinali che molte fiate si fanno. Pel suo vitto, il papa spende, come si disse, un ducalo al giorno, che di sua propria mano la sera si trae di tasca e lo dà allo scalco segreto, dicendo: spendi per domani. Il suo vitto consiste in qualche carne di vitello e di manzo e in qualche pollastro; tal fiata minestre grosse; e nelle vigilie, pesce; ma tutto parcamente. E gli cucina e gli fa il letto e lava i drappi una femmina condotta seco dal suo paese. Tiene uno studio dietro la sua camera, pieno di libri; dove egli studia e dà per lo più le udienze segretissime; ed ivi ne ha pur data una ai nostri oratori, facendoli sedere e coprir la testa. E nella penultima udienza, richiesto da uno degli oratori di poter vedere il Volto Santo con altre reliquie di San Pietro, il papa con qualche risentimento gliene concesse licenza; la quale bisogna che sia sottoscrìtta di sua propria mano; e diede la chiave che lui tiene in una borsa d'oro; e fu posto ordine per il giorno seguente a ore diciotto. E coti gli oratori andarono in San Pietro, ed entrati tutti, furono serrate le porte; ma non si potè far tanto che non vi fosse assai gentaglia che sta di continuo su quelle scale. E preparate attorno quei luoghi ed altari tre panche con bellissimi panni d’ oro soprarìccio per terra ( che sono di Voi. TU. iS