330 che, sebbene le entrate del papa sono intorno a ducati dugentocinquemila, la spesa vi corrisponde assai bene. Dal che si potria forse giudicare che, non si potendo far guerra senza il nervo principale, che è il danaro, poco sia da temere perturbazioni dal canto del pontefice. Tuttavia conviene ricordarsi quello che soleva dire Sisto IV: che al papa bastava solo la mano con la penna e l’inchiostro, per avere quella somma che vuole. Pure io voglio fare intendere a Vostra Serenità quello che in tal proposito ho da buon luogo saputo. Ora il papa invigila con gran studio a risecare le spese e a congregar danari, e come gli ho detto, ha già principiato; perchè li reverendissimi suoi nipoti sono assai ben ricchi, anche levando loro le provvisioni ; ha anche avuto in questo primo anno buona fortuna, e se cosi seguita, sarà il più felice papa che sia stato in questa parte da molti anni in qua; perchè sono seguite vacanze grandi d’uflìcii in questo primo anno; e tra gli altri, da uno spa-gnuolo detto Giuraleon, ha toccato Sua Santità in contanti più di centoventimila scudi; e fra questo ed altri morti si fa giudizio che, oltre le spese fatte, il papa abbia congregato sinora più di ccntoltantamila scudi; computati poi tren-taduemila scudi, che gli perverranno per la sentenza fatta contro1 il Cardinal di Ravenna, oltre la legazione della Marca « Fano; per li quali il cardinale predetto sborsò già a Clemente per quella, diecinovemila ducati, e per questo, seimila. Seguendo la composizione col duca di Ferrara, Sua Santità piglierà da centosettantamila scudi almeno : sicché si può tenere per certo, che Sua Santità avrà in mano fra pochi giorni trecentocinquanta a quattrocentomila scudi, che non è minima somma da potere, se vorrà, fare qualche impresa; che Dio la conduca a bene e non a male, e che sia volta tutta contro infedeli. Ben non manca chi dice, che Sua Santità sia per investire buona somma di danaro in comperare stati nel Re-