293 eh’ io non ho mancato di quella larghezza d' animo e di cuore che si conviene ad un buon servitore della Repubblica, quale son io, che conosco di averle obbligo infinito. Che se in tutto non ho satisfatto al suo desiderio, sarà supplicata di accettare 1’ ottima mia volontà; essendo noi, come uomini, proclivi ad errare. Non mi resta che di parlare onoratissimamente del mio segretario Giovanni Antonio Novello, il quale per la prudenza, integrità, fede e letteratura, panni sia degno della buona grazia di Vostra Serenità, alla quale Iìexis genibus mi raccomando.