305 fu consumato ¡1 dello matrimonio. Nelli discorsi veramente c nelle trattazioni fatte col Cristianissimo, Sua Santità secondò ogni desiderio del Re; non mettendo cosa alcuna in scrittura nè promettendo espressamente; ma bensì con parole ( cliè le sapeva ben dire ) dà intenzione e fa credere a quella Maestà, che s’abbia a contentare ch’ella ricuperi la ducea di Milano; loda il mover guerra a Cesare in Fiandra, e il muovere 1’ armi dalla parte di Navarra e Perpi-gnano; loda il far calare dalla parte di Germania gente per rispetto della Serenità Vostra; acciocché ella, avendo a guardare le cose sue dal iìanco, si scusi con Cesare di non poter voltate il viso al Cristianissimo dalle bande di Milano; e lilialmente a tutti i desiderii del Re e a tutti i discorsi s’accomoda Clemente, con parole tali che fanno credere, Sua Santità essere in tutto disposta alle voglie sue; senza però fare promissione alcuna in scrittura, nè lasciare che alcuno intervenghi a quei ragionamenti; anzi, usando questa cautela conforme ai suoi disegni, ricorda a Sua Maestà, che tutto quello che intende fare, non lo faccia fino all’ anno futuro; cioè, passato il tempo in cui si doveva dall’ imperatore osservar la promessa di dar la figliuola al duca Alessandro; mostrando, anzi più presto accennando, di voler essere inclinato a tutti i voleri del Re Cristianissimo, e scoprirsi contra Cesare apertamente, se non satisfaceva alla già fatta promessa (1). Questo negozio, inanzi 1’ andata a Marsiglia , fu comunicato con tre persone solamente: 1’ una fu Giacomo Salviati, padre del cardinale e cugino di Sua Santità; l’altra Benedetto Buondelmonli (2), allora oratore fiorentino (I) Più tarili, di questa reticenza o simulazione si compiacque il papa moltissimo. Quantunque non si trattasse nulla in iscritto, sembra però, da quel che dice il Soriano c dagli eventi successivi, che il re Francesco proponesse una nuova calata in Italia ; e trovando il pontefice poco disposto a favorirlo apertamente, si contentasse ch’ei 6C ne stesse neutrale, o come gli fa dire il Soriano « colle mani raccolte nelle maniche ». (i) Chi voglia conoscere il Buondelmonli, legga una lunga sua lettera stampata nel Voi. I* dell’ Archivio Storico Italiano, pag. Voi. VII. 3«