340 ni; e di fuori diedi ordine col reverendo suo segretario Dandino (1), mio amicissimo nella legazione di Francia, che mi facesse tale servizio. E ridotto a casa, io scrissi alle EE. VV. e nel fare il dispaccio ebbi una polizza di esso Dandino, che mi avvisava avere spedito il negozio, e che ine lo poteva assicurare, come io feci: e le EE. VV. ebbero le mie lettere, quando il clarissimo mio precessore faceva loro la sua relazione, e metteva quelle cose per disperate. È vero poi eh’ elle si messero a voler eh’ io ottenessi, che non fossero esenti nè cardinali nè alcuno della famiglia di Sua Santità: cosa mai più ottenuta da questo inclito Stato; nè che mai lei volle udire; con dirmi: « vi potete ben contentare, massimamente in questi tempi, che non sono in gran bisogno di averle di quella sorte, che mai più sono state concesse altrimenti ». Ma io, Eccellentissimi Signori, come si possono ricordare, feci tanto destramente, andandovi molte volte, ch'io ne feci escludere tanti, che le furono avvantaggiate di molte centinaia e migliaia di ducati; che non credo che fossero di manco di cinque o sei più di tutte le altre ottenute per molte decine d’anni avanti. Occorre poi che il Priore di Lombardia con le galee della Santità Sua, nei mari del Zante prese una nave dei sudditi della Serenità Vostra, carica d’ ebrei e merci loro: del che dolutomi con Sua Santità, essa mi fece dare gli ebrei tratti dalla catena, alla somma di dieci o dodici, consegnatimi dal Reverendissimo Farnese in presenza di molta gente, con molto onore di questo Eccellentissimo Stato; e me ne facevano anche restituire le robe, se dalle EE. VV. io ne avessi avuta commissione un poco (1) Girolamo Dannili, ccsenatc, fallo cardinale da Giulio III nell’ottobre di quest’ anno 1551 , e più conosciuto sotto il nome di Cardinal d’Imola. Esistono in alcune biblioteche d’Italia e d'oltremonti varie lettere ed istruzioni di Giulio HI, del duca Ottavio e del cardinale Farnese al Uaudino . adoperato in legazioni importanti.