45 di levargli lo stato; ma subito che il duca si ruppe con loro, per causa di Ginevra e del troppo favore che dava all5 imperator Carlo, spinto dalla moglie sua,sorella dell’imperatore, il re si mosse a scacciarlo di casa, accordandosi con alcuni di quei cantoni di pigliarli sotto la protezione sua, che tuttavia possiedono, e questi sono dei numero de’ luterani; per il qual rispetto non ha sua eccellenza fatto per ancora altra confederazione seco loro, ma tuttavia la pratica è ili piedi per accordar le restituzioni di quanto gli tengono. Nè resterà il signor duca di componersi seco loro, purché Bernesi e gli altri lascino la protezione di Ginevra, perchè spereria, essendo quella città fuori di questa protezione, poterla in breve soggiogare di nuovo con l'armi, e già ha preparato, e fatto alcune provvisioni per tal'impresa, e la ripu-teria assai facile quando gli succedesse la composizione con li altri cantoni. Coni Cattolici, con i quali non ha alcuna querela, poco dipoi che entrò in islalo, fece una lega per la quale si obbligarono dar sempre al duca in ogni rispetto dieci mila fanti per difesa di Lutti gli stati suoi contra qualsivoglia principe, che lo volesse offendere; intendendo però, che dopo cheli detti dieci mila fanti saranno giunti negli stati di sua eccellenza debbano esser pagati da lui. All’incontro il signor duca si obbliga di dar loro ad ogni richiesta cinque mila fanti e seicento cavalli per difesa de’ luoghi loro , e loro concede poter cavare ogni anno una quantità di grano dal suo paese liberamente, e far nel resto de’ uegozj e traffichi a ogni loro buon piacere, e che debbano essere trattati come i proprj sudditi di sua eccellenza. Con i signori Genovesi vi è più vicinanza e amicizia in apparenza che in effetto, facendo il duca poca sii- L