304 essendo tulte poco capaci ; nè starò io a descriverle più particolarmente a vostra serenità, si perchè il tempo noi concede, come perchè quello che io ne so, non è forse a sufficienza, bisognando molto maggior certezza di veduta, che non ho avuto io di avviso per relazione fattami da altri. Quanto poi alle terrestri, ha una buona e grande milizia di fanteria, tutta d’ esercito, descritta nel suo stato al numero di trentasei mila, per quello che io ne ho inteso, benché il granduca mi dicesse trentotto mila. Fa tutta questa gente buona riuscita , essendo per natura molto disciplinata, come è proprio di quella provincia, che ha nei tempi antichi, ed anco nei moderni, prodotto ottimi soldati. Per arte, li fa poi il principe esercitare con ogni diligenza , adoperando in questo molti buoni capitani, e in particolare ognuno procura di tirar bene d’archibugio, sì per suo piacere, come per premio posto dal principe. Cavasi tutta questa milizia non solamente dal territorio, ma anco dalle città, eccettuata però Fiorenza, non reputandosi forse sicuro il porre l’armi in mano a quei cittadini. Da questa descrizione non è alcuno escluso, fuorché preti e scolari, nè a chi non vi entra è concesso il poter portare armi, così fuori come dentro la città, nè può alcuno che non sia di questo numero trovar soldo nè in casa, nè fuori con altri, sotto gravissime pene. Hanno di più molti privilegi ed esenzioni, così di non poter esser posti in prigione per debiti, come altri: le quali esenzioni inviolabilmente osservate causano che molli buoni soldati vecchi, fatti nelle guerre di Toscana, Francia, e Levante, si fanno volontariamente descrivere in essa; in modo che perla quantità e