338 Quanto alla dipendenza che abbia questo signore con altri potentati, dirò prima: che essendosi il signor duca Guido Ubaldo licenziato dal servizio della sublimità vostra, s’accostò più per ambizione, che perchè gli tornasse acolito di farlo, al re cattolico, dal quale fu immediatamente onoralo dell’ordine del tosone, che è grado di Spaglia onoratissimo, ma di niuna utilità, e alquanto tempo dopo fu condotto al servizio di sua maestà con queste condizioni, che avesse di piatto ogni anno dodici mila scudi, una compagnia di gente d’arme nel regno di .Napoli , una di leggieri nel proprio sialo del duca , e alquante lancie spezzale con obbligo di non valersi di sua eccellenza in persona, se non con grado e titolo di capitali generale. Con questa condotta è continuato il duca fino all’ ultimo della sua vita; ma perchè a Ili pagamenti della provvisione, lancie spezzale, e leggieri non v’ era assegnamento particolare donde s’ avesse a traggere il denaro, avvenne che in poco tempo sua eccellenza andò creditore di una grossa somma di denari, e allora si risolse di mandar il principe suo figliuolo alla corte di Spagna , cosi per riscuotere questi denari che per introdurlo al servizio del re; e tanto gli andò fallo, perciocché sua maestà gli fece assegnamento per l’istessa somma del suo credito , del quale assegnamenlo il principe se ne valeva alla giornata da particolari mercanti con molto suo interesse per la grossa spesa che faceva in corte; di modo che a capo di due anni,che tallio credo si fermasse là,essendosi il padre avveduto che gli costava assai cara la grazia del re, richiamò il figliuolo, il quale aveva speso grossissimamente, nè gli bastarono gli assegnamenti del re per pagare i debiti contratti. Dopo s’andarono maturando successivamente l’allre prov-