l.jì sti assai domestico e piacevole , non usando con loro di quella tanta gravità e severità che usa con i Piemontesi: di che ragionando io un giorno con sua eccellenza, essendo in Chambery, che m’invitò andar a desinar seco in casa d’un gentiluomo di quella terra (cosa che non furia in Piemonte con alcuno per grande che si fosse), mi disse che quei sono usi alla fruucese, che si domesticano assai con li loro principi e re, ma che hanno tanta discrezione che conoscono quando è il tempo di domesticarsi e quando di ritirarsi, cosa che non hanno li Piemontesi, — con li quali s’io con versassi (diceva) così domesticamente vorriano subito governarmi, e si dariano ad intendere d’esser piuttosto miei compagni, che miei vassalli. — Oltre il rispetto della religione sono anco mal soddisfatti quei popoli perii peso della gravezza delle tasse, che importa alla Savoja centoventi mila scudi all’anno, che è forse molta più per la povertà del paese che non è al Piemonte; e se dal Piemonte è sopportato con mala satisfaziene questo peso, sia pur certa vostra serenità che più lo è da Savoja , la quale non era solita nei tempi passali a pagar angarie d’alcuna sorte. Vi si aggiunge poi per ultimo che non possono acquetarsi di veder il signor duca abitar per stanza ordinaria in Piemonte, e servirsi in tutle le principali cariche per la maggior parte, e quasi in tutto, di Piemontesi, mentre li duchi passati abitavano per ordinario in Savoja, e si servivano anco nei principali carichi e maneggi d'essi Savojardi , te~ nendo il Piemonte come accessorio alla Savoja, non come fa il duca presente; cosa che oltre alla mala salivazione verso il principe, nutrisce anco fra questi popoli un poco di gara e mala volontà fra di loro. Governa il signor duca , quanto alle cose di giusti-