3go per occasione dei confuti, ordinaria e quasi necessaria cagione della mala intelligenza tra i principi. Con i signori duchi di Mantova e di Urbino, temendo il primo, come inferiore, la grandezza e forza di questo principe, e conseguentemente amandolo poco , e non procedendo in molte cose anco con quel riguardo forse che bisogneria a tener celata questa sua volontà, ne consegue mala corrispondenza; ed il secondo per la medesima cagione della invidia e del timore ( tanto maggiore quanto che confina), conserva seco poco buono amore. Con la repubblica di Genova, essendosi ultimamente scoperto poco favorevole di quelli che erano di fuori, non è dubbio che avrà sempre poco amica quella (azione; e l’altra poi, benché favorita in questa occasione , pur sapendo che lo ha fatto per levar più tosto a Spaglinoli l’occasione di avvantaggiarsi in quella impresa , e non per alcuna affezione , essendole molto ben noto il poco amore, che in universale il granduca porta alla nazione genovese , oltre la cagione che vi è di differenze di confini per le pretensioni che ha sopra Sarzana, che già fu dei Fiorentini , e sopra la Corsica, come appartenente allo stato di Pisa, ed oltre molti accidenti che continuamente occorrono, non vi può essere mai tra loro ,salvo che per 1’ una parte timore e sospetto, e per l’altra poco buona volontà. I Lucchesi poi stanno appresso il granduca come la quaglia appresso lo sparviero, in continua ansa e timore di non cader nelle sue mani, essendo posti nel mezzo del suo stato, e da ogni parte rinchiusi , bisognosi del vivere, e di ogni altra cosa necessaria, nè le potendo avere salvo che dal granduca , ovvero col passaggio per