V 489 Ila lo stato di Milano molte buone fortezze, le quali restano da diverse bande per antimurali e bastioni della metropoli; e queste sono, come si è accennato di sopra, Cremona, Parma, Lodi, Tortona, Como, Novara, Alessandria, Trezzo, Abiategrasso, Lecco, Pizzighettone, Valenza, e Mortara, luoghi tutti o posti in fortezza, o forniti di castelli, o provvisti dell’uno e dell’altro. È Valenza difesa dello stato contro Piemonte e Monferrato, e medesimamente Vercelli; Pizzighettone contro il Piacentino, Mantovano e Veneziani; Lecco contro Grisoni e Svizzeri, e così pure Como, soccorrendo a loro Trezzo ed Abiategrasso, fortezze tutte d’approvata resistenza nelle guerre passate; e fra queste Lecco è singolare fortezza, non punto inferiore, anzi superiore piuttosto in molte condizioni a Trezzo sopra l’Adda, chiave dell’impero milanese, la quale a tutti quelli che hanno tentato d’espugnare Milano è parsa di tanta importanza, che non hanno stimato di fare profitto, senza acquistare prima questa fortezza. Ma il fondamento principale della difesa dello stato di Milano consiste in Milano ¡stesso, il quale è fortissimo prima per le muraglie fabbricate dal signor don Fer. Gonzaga, essendovi governatore, con molta arte ed anco con mirabile spesa per l’ampiezza della circonferenza sua, che volge intorno ad otto miglia. Ha molti e spessi bastioni e piatteforme, le quali se si fossero andate convertendo in alcuni più rari baluardi o cavalieri, pare che saria stato anco maggior fortezza e minor spesa. Resta la muraglia imperfetta per li parapetti e per qualche altra cosa che le manca; nemmeno v’ hanno di fuori le spianale, che sogliono avere le buone fortezze, almeno d’ un miglio intorno; le quali sebbene si presuppone che far si potrebbono in ogni