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di castelli con grossissima cullata, e<l alcuni di loro tengono galere e navi per conto di mercanzie.
     Sono questi Genovesi molto ricchi , e li loro danari trafficano a cambi, trovandosi anco dei particolari che hanno prestato al re di Spagna sino a un milione d’oro, cosa rara massime ili particolari gentiluomini italiani ; nè credo che si trovi tanta ricchezza in altre città, non solo d’Italia , ma quasi di lutto il mondo.
     In questo paese si fa ogni arte, ogni mercanzia , c vi spediscono cambj di moneta rispondendo per tutte le parli d’ Italia , Spagna e Francia , e fin anco negli stati del signor Turco.
     La città abbonda da terra e da mare di ogni mercanzia, ed a tutti presta credito e a tutti attende.
     La riviera di ponente è piena di frutti, viui, ed olj per cento miglia di terreno alla marina, tutto in Italia.
     La città di Genova è forte di muraglia e di frontiere; tengono alle porte buone e diligenti guardie; ha buoni baluardi, muniti d’artiglierie, ed è circondata da giardini, da amene e dilettevoli ville con li suoi casamenti, ed in alcune parti palazzi; e solivi di fuori case più belle e più bene accomodate che non sono in Genova; come sono, Albaro , Bisagno , Castelletto , Carbonara, San Pietro d’Arena, Promontorio, Seslri, Quarto,Quinto, Nerve, Sant’Ilario e molti altri luoghi, tutti fruttiferi, che danno cibo all’anime e modo al vivere umano.
     Mentre durò la guerra nel regno di Corsica, 1’ uffizio di S. Giorgio imprestò alla signoria certa somma di danaro, la quale gli diede per pegno la detta isola , insieme con altre città, che poi, avendo restituito il danaro, di nuovo se ne impadronì. Il detto magistrato di S.Gior-