399 ed anco cinquecento, rispondo che non sì è inai veduta tal cosa, e che nè anco si deve credere per mia opinione, poiché hanno molta difficoltà e mancamenti d’uomini da comando e da remo e d’altre cose; e si sa certo da persone pratiche del paese dei Turchi, che armando essi un altr’annoo due come hanno fatto l’anno passato, al sicuro, per la gran penuria e mancamento d’uomini, rovineriano e debiliteriauo li loro luoghi, eche in somma son più quelle cose che spaventano, che quelle che possou nuocere;oltrecchè avendo il redi Spagna du-geutoo trecento galere sarebbe sicurissimo che il Turco non fosse per mettersi mai a niuna impresa contro di lui; e che insomma, volendo, il re cattolico ridurrebbe con facilità in pochi anni questa armata al segno che liodetto. Nè il signor don Giovanni, che conosce questi benefizj, e quanto maggiore sarebbe la sua grandezza comandando ad una cosi potente armata, lascia di pensarvi, ma vi tien però poca speranza, nè crede poter rimuovere la mente del re dal suo ordinario , rispondendo sua maestà e alcuni del consiglio di Spagna, che se il fare una grossa armata da mare, e levare parte delli presidj fusse stato giudicato espediente dall’imperatore Carlo V suo padre, la maestà sua lo avrebbe fatto nel tempo che era cosi ardente nelle cose del mare. Ma a questo si può rispondere che non si risolvè l'imperatore a tal cosa perchè si governava col parere del principe Doria, il qual principe ricusava sempre di accrescere l’armata, sapendo benissimo che se fosse stata ridotta a tanta grandezza, non l’avrebbe poi egli comandata, ma un figliuolo o un nipote di sua maestà; oltreché allora le armate turchescbe non erano di gran lunga cosi numerose come sono ossidi.