a86 e sono pagate seimila cinquecento scudi 1’ una per ogni anno con gran benefizio del re, che si avanza all’ anno cento mila scudi più di quello che faceva prima. In tutte le provincie del regno ordinariamente per ogni cento fuochi vi si descrivono cinque fanti; però alle volte se ne scrivono più, come anno passato, che d’ogni cento fuochi descrissero dieci soldati. Questi fanti per ciascuna terra del regno si nominano per gli eletti di quella terra, e se i soldati nominati non piacciono ai capitani, bisogna che ne nominino degli altri a soddisfazione loro, e servono per cinque anni , poi in lor cambio se ne e-leggono degli altri nel medesimo modo. Ma perchè non è sufficiente il sapere il soprascritto nuipero di cavalleria, di galere, e fanteria pagata e descritta, che bisogna anco essere informati se vi sieno fortezze per poter resistere al nemico, dirò che diverse ne ha quel regno poste alla marina , che si tengono per forti, nelle quali, principalmente in tempo di sospetto d’ armata turche-sclia, si tengono presidi: cioè Pescara in Abruzzo; Manfredonia in Basilicata ; Barletta, Trani e Monopoli in Terra di Bari ; Brindisi, Otranto e Gallipoli in Terra d’Otranto; Taranto in Basilicata; Grotone , Reggio e Lippari in Calabria; Ischia in Terra di Lavoro; Gaeta e Civitella in Abruzzo. In alcuna delle quali terre vi è un castello, come a Pescara, Civitella e a Brindisi ; due ne sono a Napoli, tre a Bari, un altro a Capua ed un altro all’Aquila dentro terra , nei quali luoghi medesimamente si tengono in ogni tempo presidi. Si tengono anche presidi per terra in altri castelli, come di Cosenza, di Lecce, e Cosentino, i quali tutti presidi sono totalmente situati e compartiti, che da qualunque parte il Turco assaltasse quel regno viene ad esservi