4^4 potente, e ne’primi anni che entrò nel sud stato unitissimo a Pio V, e vedendo altresi che l’appoggio della corte di Francia, sopra al fpiale li suoi maggiori aveano fitto sempre grandissimo fondamento, mantenendo con quello ajuto lo stato nelli travagli avuti da Giulio II, Leone X e Clemente VII, era divenuto debole, essendo quel regno per le dissensioni civili fatto più presto bisognoso di soccorso, che atto a soccorrere, si rivolse alla protezione della casa d’Austria, della quale si è in maniera acquistata la grazia, che ha sturbato li disegni di tutti i suoi nemici. E volendo di più avere uu appoggio che dipenda da sè medesimo e non da altri, conoscendo quanto li principi luterani desiderino scendere in Italia a danno del papa, e quanto e con quanta ragione li principi di Italia temano tale accidente, non solo per li Alemanni, ma per le sollevazioni che in tal caso (il che il Signore Iddio non permetta) poinano nascere in Italia, ha talmente stretta l’amicizia col duca di Sassonia ed altri principi dell’impero, che potrà in ogni sua occasione far scendere in Italia quanto numero di Alemanni vorrà. Serenissimo principe, illustrissimi e gravissimi senatori, poiché son giunto a questo passo, il quale è il più importante di tutta la mia relazione, dirò a vostra serenità, e alle vostre signorie eccellentissime poche parole intorno a quello che si discorre da chi sa , ed ha pratica dell’animo e natura di sua eccellenza ; e cioè, 1’ aver questi anni indietro, con fatica grande ed assidua, imparata la lingua tedesca, lingua che non s’impara per dilettazione, come quella che è barbarissima, nè in poco spazio di tempo, ma con fatica e lunghezza; il tenere uu principe cattolico e feudatario di Santa