1 23 che centocinquanta mila persone tra piccole e grandi; il che mi dissedi propria bocca il signor duca, credendo anco di dir assai, quando io domandava , per ordine ch’ebbi dalla serenità vostra, tratta di grani per la città di Bergamo. È vero che in questo numerinoli sono computati quelli del contado di Nizza, li quali possono esser al più da cinquanta mila anime, che è per ragion di paese assai più abitato che tutto il resto del Piemonte. Sono quei popoli, per la maggior parte, inclinati alla crapula ed all’ozio, nemici d’ogni sorte di fatica , salvo che di quella che fanno ballando , in che non si stancano mai : non hanno alcuna industria , contentandosi quasi ogn’uno di quello che ha, se ben poco, più tosto che con fatica d’animo o di corpo procurarsi maggior avere o facoltà. Solevano già al tempo delli altri duchi di Savoia esser divisi in tre parti, che loro dimandano stali, cioè cherici, gentiluomini feudatarj, e gente popolare; li quali erano convocati da’d udii sempre quando volevano qualche donativo dal paese, o metter qualche angaria ai popoli , e con questi si accordava il tutto. Ma dopo il ritorno in stalo di questo signor duca , parendo a lui d’averselo acquistato con la spada in mano, e chela ragion di guerra voglia che i popoli restino liberamente alla discrezion dei principi, perdendo ogni privilegio che per innanzi avessero ottenulo nei tempi in cui volontariamente si erano dati, però non è mai parso a sua eccellenza di far questa con vocazione, ma ha voluto disponeva modo suo liberamente, mettendo da sé tutte quelle angurie che gli è piaciuto di mettere; di che in universale tutti restano mal soddisfalli. E vero che olire a que-