32 per la poca pratica vanno dubitando sopra ogni cosa , e così mai si risolvono. Io non voglio dire altri particolari a vostra serenità di questi consiglieri , parendomi che non sia necessario dilatarmi molto in questo prò posito. La materia del denaro è governata dal tesorier generale, chiamato il signor Negron dal Negro genovese , il quale era molto ricco ed accomodato in casa sua ; ma per aver prestato denari al re Filippo, si trova sotto di più di cento mila scudi ; onde per aver il favor del duca per ricuperarli si pose a tal servizio. Ma essendo lui uso a vivere allegramente, le cose dei conti e delle scritture andavano molto confuse,e difficilmente si poteva veder la spesa, e l’amontar dell’entrate di sua eccellenza. Ora ha pigliato un Savonese, uomo molto pratico de’conti , al quale ha dato la scrittura di tutte le cose. Costui vi ha posto buon’ordine, talché il duca potrà ad ogni tratto vedere il saldo della sua tesoreria ; e con questa sopraintendenza di scrittura fa stare più avertiti tutti i ministri, che maneggiano denari; in modo che trattandosi ora materia di denari, vien chiamato tesoriero quello che tien la scrittura e il maestro della camera , che è Giovanni Matteo Conatlo, del quale il duca si promette assai, e ragionevolmente, perchè è fedele e buon ministro nel suo esercizio. D’uomini da guerra* che abbiano servizio con sua eccellenza , nè de’ suoi sudditi, nè d’altri io vi ho conosciuto persona di gran nome, o valore , salvo che il signor della Trinità, il quale vostra serenità avrà inteso nominare per le operazioni onorate , che fece all’impresa di Cuneo e Fossano; e certo, per quanto ho sentito ragionare di lui, è molto franco cavaliero ; parla poi pru-