3?9 Si diletta anche di fuochi artificiali , ed ho inteso da lui medesimo, e da molti suoi principali che ha modo di fare una palla di così grande artifizio, che uscita dal pezzo si fa rompere ove l’uomo vuole, o vicino a trenta braccia di uscita, o a mezza strada, ed ove dà ed è rotta fa grandissima mortalità di gente. Ha, per quanto mi ha detto lui, ritrovato un modo di moltiplicare il salnitro, pigliando, come dice, novanta libbre di sale e dieci di salnitro, e poi faceti dolo con alcune sue arti diventar tutto salnitro, e così novecento con cento ne fa mille. Oltre di ciò ha non mediocre gusto di pitture, sculture,cammei lavorati, medaglie ed ogni sorte di aulii hi-là. Attorno a queste sopraddette cose spende quasi tutto il tempo, ed ha un luogo che lo chiama il Gasino, ove, in guisa di un piccolo arsenale, in diverse stanze ha diversi maestri che lavorano di diverse cose, e quivi tiene i suoi lambicchi ed ogni suo artificio. Qui va la mattina, e vi sta sino all’ora del desinare, e dopo desinare ritorna a starvi sino alla sera, e poi va un poco per la città a spasso. Quivi si spoglia e vi sta, facendo lavorare ora questo artefice, ora queiraltro, facendo sempre qualche esperienza e molte cose di sua mano; ma tuttavia però che si intertiene in simili esercizi, negozia con i segretarj delle cose di stato, dando spedizione anco a molte suppliche così di grazia come di giustizia; in maniera che senza perdita di tempo tramette i piaceri nei negozi, e nei negozi i piaceri. Non è questo principe di così vivo, alto, e macchinato ingegno come il padre, ma di più quieti pensieri: dimostra un saldo e buono giudizio; è molto circospetto ed avvertito nel parlare, in modo che sacppa