LIBRO QU 1 N T O. 167 la linea da mare a mare , e girando a vicenda attorno la Piazza batterla col Cannone, il che efeguirono più volte nel tempo dell’ attedio, ma con poco frutto, oltre quello d’ inquietar l’Inimico da ogni parte. Per Supplir alle occorrenze del Campo, oltre la perfonale ailìflenza, che frequentemen-temente vi predava il Capitan Generale , furono dettinati Giorgio Benzone, e Lorenzo Veniero, che fervivano in qualità di Nobili fopra l’Armata. Si drizzarono contro la Città tre attacchi. Il primo alla parte, che guarda il Mare verfo Ponente, e fù allignato alle truppe di Malta , alle quali fi aggionfero quelle di Branfuich, & hebbe la direttione de i lavori l’Ingegniero Giovanni Milhaù Verneda. Il fecondo fù alla parte del gran Torrione, follenuto dalla Militia Qltra-marina, e da alcuni reggimenti Italiani con l’Ingegnier Giovanni Baflìgnani. Il terzo fù nel Borgo, diretto contro una Porta della Città, e lo conduce l’Ingegnier Guglielmo Mar-sè. Queft’ultimo principiò più felicemente degl’alrri, ma pretto anche ccfsò j poiché avanzati i noftri fino al Ponte, mentre erano in ftato di attaccar il petardo alla Porta* i Torchi con molto valore, & indefeffo travaglio gettando legna, o-glio , e fuoco incendiarono il Ponte, e trattennero i progref-fi, che furono anche abbandonati per applicare con maggior fervore a gl’altri polli. Ma lenti erano i lavori delle mine per la refiilenza del fatto, & i Turchi fi difendevano con vigore, benche col Cannone fi fottero molto incommodate le loro difefe, e con le Bombe ruvinate le cafe , così che tutta la gente era ridotta con molto patimento in un ango- lo della Fortezza, coperto da alcuni volti : non perciò s’era loro raffreddato il coraggio ; & ad una chiamata , che lor fece fare il Capitan Generale, rifpofero con ardire , e con termini indicanti rifolutione di mantenerfi fino all’ultimo Spirito . L’imprefa dunque, che fù da principio giudicata di facile , e celere riufeita , fi apprendeva lunga, & incerta. Ri-fuonavano da per tutto le voci del vicino foccorfo, principiando i Turchi a fard vedere in vicinanza del nottro accampamento ,• & una partita di cinquecento fi alloggiò fopra una collina non molto difcofla dal porto, eh’ era guardato dal Cavalier Alcifandro Alcenago, Eifendo poi venuti a ri- co- 168s nifpo/ftiK, notti Cam, pt fott* C*-. r»a. r