i iG Olire alle cose del vivere, produce anche il Piemonte gran quantità di lini e di canape, la quale distribuita a forestieri è causa che si portino nel paese cinquanta in sessanta mila ducali all’anno. Nel contado di Nizza ancora, oltra i lini , si cava una quantità di cipolle, la quale se ben pare mercanzia di poca importanza, dà però più di diecimila ducati ogn’anno al paese, conducendosi esse cipolle per mare in Provenza , ed anco in Spagna. Nelle montagne di Lans vi è una bellissima e assai abbondante miniera di ferro, buono da far ogni sot-til lavoro, come ne ha fatto più volte sua eccellenza la prova; del quale si fanno acciari, che si portano a Lione, perla valuta di dieci in dodici mila scudi all’anno. Ancora nelli fiumi della Dora , Orco e Malone si pesca qualche poca quantità d’oro, la quale perii vero è così poca, che non deve esser messa in alcuna considerazione , se bene si può credere , che nelle montagne , dove nascono detti fiumi, o per il paese di dove vengono, vi possa esser qualche miniera, dalla quale il grand’impeto del fiume levi quella parte che pescando si ritrova. Distribuisce il Piemonte li grani, che si avanza a Genovesi e a’Svizzeri, e in tempo di carestia a’Milanesi ancora e a’Bergamaschi, come si è fatto l’anno passato, che per conto de’grani entrò nel Piemonte più di mezzo milione d’oro, del quale una buona parte andò nelle mani del signor duca , perchè si faceva pagar mezzo scudo di tratta per sacco; e di più fece il contrabbando con il mezzo di alcuni mercanti, con li quali entrò in porzione, che condusser molti grani a Genova , nei quali si dice che abbia guadagnato quaranta in cinquantamila scudi. Le carni per la maggior parte sono distribuite a’Genovesi,