65 leotli, dei marinari, e de* scapoli medesimamente, la q o;ì m Li Là e qualità delle artiglierie, che sono sopra le galere del duca, è quella medesima che hanno le galere di vostra serenità. Per quanto ho inteso dal principe medesimo di tutte le galere che arma il duca , la metà gli vien pagata dal re cattolico, a ducati sei mila per galera, con obbligo di servire con tutto il numero in ogni impresa per sette mesi l’anno; talmentechè, tenendone ora nove, ha dal re cattolico ventisette mila ducati. Per ingagliardire quella milizia di mare, e per dare maggior riputazione alle cose sue, ha instituito un ordine di cavalleria detto di santo Stefano, nel quale sono ora da cento ottanta cavalieri e va ogni dì crescendo il mimerò; per li quali ottenne dal pontefice passato 1 molli privilegj e libertà di poter tenere sino a ducati dugento di pensione sopra beni ecclesiastici, con facoltà di potersi maritare. Sono questi cavalieri obbligati di andare sopra le sue galere a combattere contra corsari , quasi in similitudine della religione di Rodi; ed ha espressamente stabilito che non sia abile ad aver commenda colui che non avrà servito tre anni nelle galere. Gran contestabile di questa religione è Chiappino Vitelli ammiraglio, Giulio de’Medici figliolo naturale che fu del duca Alessandro; priore, il conte Clemente di Pietra ; ma ognuno di questi ha pochissima provvisione per questi litoli. La milizia terrestre di questo principe si ritrova al presente in miglior termine di quello che sia la marittima , perchè ha una milizia di gente a piè descritta nel suo slato, al modo delle cerne della serenità vostra, al ■ l’io IV. 1 Vedasi la Relazione del Fedeli. voi. a