ao5 lor potere aver fatto. E tra gli altri segni, v’è questo, che il reverendissimo Cardinal Bubba arrivalo a Roma, smontando alla casa del reverendissimo Boncompagno, adulta voce gli disse: « Monsignore illustrissimo, qui u vengo tutto espresso per farvi con ogni mio potere « papa: » e cosi disse anco Ferrerò: onde lasciando da parte le altre considerazioni, conosce sua santità in qualche parte il favore del duca di Savoia essergli stalo a tanta grandezza giovevole, e se ne è anco mostralo riconoscente avendo gratificato e donalo assai a dello Bobba e Ferrerò, ma più all’altezza sua alla quale, lasciando da parte i brevi amorevolissimi scrittigli, ha donato la religione di san Lazzaro in preferenza di molli principi *, permettendo che sua altezza gli dia quella riforma che gli ha data, facendola tult’una con quella di san Maurizio; nè questo è il solo segno della molta affezione del sommo pontefice verso il sig. duca: potrei dire che uno maggiore è slato quando appena essendo capo di Santa Chiesa, temendosi, per le sollevazioni di Fiandra, di qualche innovazione con Francia e Spagna, tra i quali stati è la Savoia ed il Piemonte, sua santità mandò ad affermare a sua altezza , che non avrebbe abbandonata la causa sua in tutto quello che avrebbe potuto. Non può dunque dubitare quanto sia bene amato quel principe dal pontefice, niuuo di coloro che sanno le 1 Antichissimo e l’ordine di S. Lazzaro trovandosene memoria fino dai tempi di papa Damaso 1. Fu in varj tempi da varj pontefici rimesso in o-uore , finché nel ibyi ne fu dal ponteGce Gregorio XIII dichiaralo ^ran maestro il duca Emmanuel Filiberto, e concessogli di riunirlo a quello di S. Maurizio, onde l'ordine prese allora il nome di S. Maurizio e Lazzaro, che tuttavia mantiene. L’ordine di S. Maurizio era di assai più recente formazione, avvegnaché fosse stalo istituito da Amadeo Vili Tanno 14^4•