4 « 7 Della maestà cesarea è buon parente e servitore, ed all’incontro essa maestà dimostra di amare e stimare assai esso sig. duca, e ne diede segni manifestissimi in tempo di Pio IY e V , noti solo con fare ollizio per sua eccellenza appresso quei pontefici, ma anche, e mollo più, col comandare al duca d’Albuquerque, governatore di Milano, che per conservazione e difesa dello stato del duca di Ferrara, principe parente e amico e preso sotto la protezione di Spagna, prendesse Tarmi contro clii lo molestasse. Osserva il duca, e riverisce vostra serenità grandemente, e desidera molto servirla ; e sebbene l’animo , come cosa ascosa nell’ intrinseco del cuor nostro non si può vedere, essendo per lo più involto nel velo della dissimulazione, nondimeno ardisco di affermare che sua eccellenza ha ottimo animo verso lei, come quella che conosce la grandezza di vostra serenità esser la grandezza e libertà sua, e vede che contro li nemici suoi non può aver migliore appoggio di quello della serenità vostra. Francia è lontana ed oggi è afflitta , esausta, e non affezionata come per il passato. Spagna è esausta essa pure e travagliata dai propri affari, e quello che più importa , le cose di quella maestà sono in mano di ministri avarissimi ed ambiziosissimi. Di Alemanni conosce in verità non potersi valere senza porre sottosopra tutte le cose divine ed umane, senza infettar lo suo stato e macchiare il suo nome, ove all’incontro vostra serenità è vicina, potente e atta con l’autorità e con le forze, avendo alcuna giusta querela con alcuno, a mantenerlo. Questi rispetti la fanno riverire da sua eccellenza. Con i signori duchi di Mantova e Parma tiene sua eccellenza buona amicizia, cosi per essere stati sempre Voi. V. jn