35 cui sorte di piacere. Non si diletta più di feste, non di jugordi, non d'armeggiare o maneggiar cavalli, non di dame, ma vive ora continentissimo per più rispetti, e principalmente per non dar sospetto a madama illustrissima sua consorte, che di lui è gelosissima. Di caccia anco poco si diletta, nè vi va salvo che per far esercizio, non si curando di ammazzar con l’archibugio più un cervo, che un uccello; in modo che viene ad essere franchissimo di spesa per conto de'suoi piaceri o del suo corpo. Si mostra il signor duca religioso a cattolico principe, poiché si astiene da molti vizj, non usa tirannie, si confessa e si comunica due o tre volle ’ anno, e useria severissima giustizia contro gli eretici del suo paese, quando per tal rigore non dubitasse di causare maggior moto di quello che vi è. E principe di bel giudizio, per il quale, e per il maneggio di molte gran cose che ha trattato, discorre prudeulissimamente in ogni materia, come di alloggiare e condurre eserciti, di fortificare ed oppugnar citlà, di trincee, di mine, d'artiglieria e di qualsivoglia altra cosa a stato appartenente; parla molto saldo e fondalo, conosce ben gli uomini eie particolari passioni dei prin-cipj che oggidì regnano, in modo che essendo bene avvisalo delli negozj che occorrono, il più delle volle fa buone deliberazioni. Nelle occorrenze ascolta lutti che 10 consigliano, ma risolve poi da sèquasi ogni cosa, poiché reputa, e con verità così è, che il suo intelletto sia 11 miglior consigliere che abbia. Ha grandissima delezione di parlar delle cose di mare, e se non fosse tenuto |)er molle cause di star in Piemonte faria buona parie li sua vita a Nizza, per essere alla marina. È servito n ogni cosa più presto regia che ducalmente; mangia