5a possa comprendere, che il signor duca resti con qual* che diminuzione dell’ affetto che altre volte soleva avere verso sua maestà , e che dall’altra parte il re cattolico non dubiti già che il duca s’accordi con Francesi contro di lui , ma non però si fidi in tutto che ad ogni sua richiesta sia per prender l’armi e far la guerra al servizio di sua maestà ; il che non dispiace in fatto al signor duca, che non vuol esser riputato come principe suddito, ma come libero , ed affezionato parente di sua maestà. E so che all’aprile passato gli furono carissime due o tre lettere che il re gli scrisse, pregandolo con molta istanza che non dovesse mancare di mandar le sue galere ad unirsi con il resto dell’armata per il soccorso di Oran, parendogli che un tal procedere non sia del lutto imperativo, ma sì dolce e grazioso. Non resta però di usare il re ogni dimostrazione d’ amorevolezza , e il signor duca di pollargli ogni rispetto di riverenza ed obbedienza. Quanto al redi Francia, il signor duca più volte ha detto tener grand’obbligo alla memoria di quel serenissimo re Enrico suo cognato per li molti benefìcj ricevuti dopo la pace, ma molto più per quello che ne sperava quando fosse vissuto; perciò ha mostrato e mostrerà per più rispetti ogni dimostrazione di confidenza e amore verso il presente re Carlo suo figliuolo; e i rispelli veramente, che possono muovere sua eccellenza a ciò fare, per giudizio mio, saranno questi. Il primo e principale per assicurare i Francesi più che potrà della sua volontà, acciò levino la mente dal più molestarlo , sapendo egli molto bene quanto travaglio gli potriano dare e per la comodità e per le fo ize, quando di nuovo pensassero di ricuperar quello che hanno restituito. Ma oltre l'assicurarsi da tale sospi-