c9 sione da quaranta sino ad ottanta scudi il mese, con obbligo di servire in tempo di guerra; e sono, il conte Sigismondo da San Secondo, il signor Fabiano del Monte, nipote di papa Giulio III; il signor Pirro Gonzaga, il signor Sforza da Santa Fiora, il signor di Piombino, il signor Ferrante de Rossi, il signor Paolo Giacomo della Stufa, il conte Alessandro Bentivoglio, il signor Sansonetto di Yernio, e qualche altro; ma però non sono uomini che eccedano la mediocrità nel valore delle armi, tanto che di capitani non sta molto bene, nè quanto al numero, nè quanto alla qualità. A questo proposito di capitani, non voglio restare di dire, a consolazione della serenità vostra, e di vostre signorie eccellentissime, cho da molti ho inteso in Fiorenza, che Alvise Martinengo, che servi sua eccellenza nelle guerre di Toscana , è tenuto per un savio, valoroso ed onorato capitano, ed è in tanta considerazione appresso a quel duca , che se avesse continuato il suo servizio, saria senza dubbio riuscito il più onorato capitano che avesse avuto sua eccellenza. Questo ho inteso da molti, e però mi è parso di riferirlo , acciò che si sappiano la qualità delle persone che ha il signor duca al suo servizio. Ha oltre di questi sua eccellenza buon numero di artiglieria da campagna, e molti pezzi più piccoli, e ne fa continuamente lavorare in Pisa, per quanto ho inteso. In Fiorenza, nella cittadella, si trova avere una buona provvigione di corsaletti e picche, le quali ho viste. Dopo i discorsi fatti intorno le fortezze del principe , vengono in considerazione le ricchezze non solamente pubbliche ma particolari àncora, delle quali il principe si serve nei bisogni, come di cosa sua propria. E per