aG3 Sassonia elettore, col quale vi è unione ed intelligenza grandissima? e si trattengono con ordinari presentile tanta è l’affezione che il duca di Sassonia porta a sua altezza, che le ha promesso di servirla in ogni occasione a sue spese di dieci mila cavalli e buon numero di fanti. Coi principi d’Italia s’intende in generale benissimo, e col duca di Firenze è osservato come se fosse re, cosi coi duchi di Parma e d’Urbino. Con Ferrara però s’intende malissimo; si sono levati gli ambasciatori, e quel duca ha fatto levar la croce di sun Lazzaro ad un suo suddito; talché si può dire che siano in rotta affatto, e massimamente essendosi scoperto, che tutto il contrasto, che sua altezza ha avuto in Koma nelle cose della religione di san Lazzaro, è ver»u to da quell’eccellenza. Col duca di Mantova è in rotta parimente, e non tanto per le cose di Monferrato, quanto che sua eccellenza vuole in tutto competere con sua altezza, non mostrando appena di tenerlo come par suo, facendole fin nelle terre di presidio ammazzare banditi, talché ognuno stupisce a vedere tanta pazienza nel signor duca, il quale si è lasciato più volte intendere che guarda il cau per il padrone, intendendo dell’imperatore e del re di Spagna. Genovesi non li ha sua altezza in nessuna confidenza o considerazione, vedendoli divisi e tanto male governati: ha solamente mirato alla conservazione di essa signoria per rispetto pubblico dell’Italia, sentendo egli di ciò prima il comodo. Di Lucca tiene il medesimo conto per l’ardire di quei popoli in conservarsi, con tanta unione e concordia, quella liberta, che non è amata da sua altezza.