493 speciale che hanno tulli diversamente secondo l’uso de’ paesi. L’ ordinario vecchio è pure di trecentomila scudi, che si cavano dalli dazj e gabelle antiche; ma questo fu venduto tutto parte dal duca Francesco Sforza ultimo, e parte da Carlo V per causa delle guerre de’ suoi tempi; dal che nacque che S. M. Cesarea impose il mensuale, per aver modo di fare le spese ordinarie in tempo di pace. Ora si riscuote il dazio delle mercanzie di tutto lo stato a ragione d’ otto per cento, secondo la tassa antica, fatta quando i prezzi delle robe erano più bassi assai; e si affitta questo dazio di triennio in triennio a ragione di dugento quarantamila scudi T anno. Evvi ancora l’entrata del sale, che consiste in questo, che non si può nello stato, sotto gravissime pene, ricevere sale forestiero, o provvisto da altri che da’ provveditori deputati a ciò, i quali accordansi con la Camera conducendo i sali di Cervia e di Sicilia; i quali fermieri lo distribuiscono per tutto lo stato, obbligandosi per lo consumo di tanta quantità l’anno, e pagano di questo affitto alla camera lino a trenta mila scudi. Vi sono pur li dazj dei vini, farine e carne, ma impiegati e alienali quasi tutti a’ privati. Vi sono anco le cose incerte, come confiscazioni, condennazioni, tratte di grani ed altre cose simili. Dello straordinario non se ne può dire cosa determinata, sebbene alcuni governatori dello stato, come fu in particolare il duca di Sessa, ne hanno cavato assai secondo la destrezza e la grazia e la fortuna loro, o secondo che il re si lascia intendere, e che i popoli si trovano grassi per poter contribuire. E quando il re incorre in questi bisogni straordinarj ne fa domanda