83 che volessero sturbarla , e non patiria che un principe nuovo, che appena aveva acquistato lo stalo, volesse farsi maggiore: onde con quella andata il duca si concitò grandissimo odio, ed una grandissima invidia, svegliò i principi e fece accorto il re Filippo ad aver l’occhio alle mani. Fu anco inteso in Ispagna con molta meraviglia, che il duca avesse tentalo di voler l’investitura di Siena dall’imperatore, perchè, per quanto dicono Spagnoli, Siena è feudo della corona di Spagna, onde non puote il re Filippo alienarla in pregiudizio della corona ; però dicono Spagnoli che sua maestà può in ogni tempo ritrattare la sua deliberazione, e si crede da alcuni che se il re non fosse travagliato dalle armi turchesche, averia già tentato qualche cosa d’impor- I lunza contro il duca , parendogli che le sia stata rubata quella cessione di Siena ; e alcuni costantemente afFer- i mano che se fosse vissuto Carlo V nel fine di quella impresa ', il duca non averia mai avuto il detto stato, perchè invero è troppo bello e troppo importante, nè per sua maestà cattolica faceva tanto aggrandire un principe italiano: ma il duca, che sa questo mal animo i degli Spagnoli, ha piacere che venga fuora l’armata turchesca, la quale diverga in altra parte, e tenga impedite le forze del re. Anzi il principe ragionando un (li meco, e domandandomi s’io credevo che venisse fuori armata turchesca, e rispondendo io che si ragionava di gran preparamenti, mi disse che faria per li ! suoi stati che l’armata venisse fuori, perchè i corsari 1 L’espressione è impropria. Carlo V, cbe mori il 20 Settembre i568, er» dunque vivo il 3 luglio 155^ , epoca della cessione di Siena a Cosimo: l>ensi nou era più nè re nò imperatore pel fatto della sua spontanea nMicnzione nel i556.