2^6 al caldo che altrimenti, sono tutti ingegnosi e molto pronti in ogni cosa , e s’ accomodano assai alle lettere, alle arti, ai traffichi , alle agricolture , alla pace, ed alla guerra ; non però in alcuna di queste cose sono molto fermi o stabili, ma per il più dei>iderosi di cose nuove: il che si legge essere stato proprio di quella nazione in Ogni tempo, essendole stato fatale l’aver sedizioni, guerre, rovine e tutt’altre calamità per l’ambizione pessima e naturai veneno di quei popoli. E queste calamità non Solamente sono avvenute ai tempi nostri presenti, ma anco nell’età antiche si vede essere stato ciò proprio loro, e ben conosciuto sin da quei savj Romani: perchè volendo Publio Sulpicio console proporre nel senato l’e-spedizione contro Filippo re di Macedonia , disse che tanto stavano regnicoli senza ribellione, quanto non avevano a chi ribellarsi. Nè con altra intenzione finsero già i poeti esser stale le guerre dei campi Flegrei, che è oggi la parte di Terra di Lavoro. Nondimeno oggidì l’accortezza degli Spaguuoli, opiultostoil mancamento dei capi e fautori dei regnicoli, fa che vivono con uni-versal quiete e con incredibile obbedienza, giovando grandemente in questo la curacheè messa nel governo, del quale io son ora per parlare. Si governa il regno di Napoli principalmente per tre uffizi supremi; l’uno detto Consiglio Collaterale, c he è capo di tutto; il secondo, il Consiglio di Santa Chiara, ed il terzo la Camera della Sommaria. Nel Consiglio Collaterale il viceré consulta e delibera le cose dello stalo , e con tre dottori provvede quasi a tutte le cose del regno, che son riservate a loro, ed ogni giorno feria tu si riducono in palazzo con sua eccellenza , e son chiamati reggenti di cancelleria, perchè tutte le spedizioni della