344 DELL' HISTORIA VENETA. Y690 alla Vallona . Il giorno feguente allo sbarco fu invertito il Borgo, & occupata la metà del medemo , effendofi li Turchi ; ritirati, e trincierati nellaltra parte , rertando in quert’occa-fìone gravemente ferito d’archibugiata il Signore di Gianot-tin Generale dello sbarco de’ Maltefi. Poco fi fortennero nel porto i Turchi, che fcacciati fi ridurtero nel recinto fuperio-re. Nella fattione fù. di colpo di mofehetto ferito Luigi Sa-gredo, che fi trovava al Campo in qualità di Venturiero . Morte hi Ma fenfibile fù la perdita del Generale Nicolò Bori , chc Borì ii mo- terminata la fattione , mentre ftà rivedendo i porti cadde (ebettata. trafjtt0 ¿{ mofehettata. Soggetto di molta efpettatione , eh’ oltre il proprio valore era grato alia Republica per la degna memoria di fuo Padre, che fervi con molto merito, & ap-plaufo nella pallata Guerra di Candia . Contro la Fortezza, fù follecitamente eretta una batteria , havendo le Ciurme delle Galere condotto il Cannone , e nel medemo tempo il Generale Spar con tre mille , e cinquecento Fanti s internò nella Campagna per feoprire gl’andamenti dell’inimico , che fempre ritirandofi, sfuggiva ogn’incontro. S’accoftò in tanto il Minatore alle mura , e nel follecitare il travaglio rertò gravemente ferito il Signor di Moroglie Tenente Generale de’Maltefi. Atterriti i Turchi dall’imminente pericolo capito-larono la refa, & ufeirono tre mille anime con cinquecento > Huomini atti allarmi. Il Capitan Generale feguendo la pro-at«r °"a' fperità della Fortuna fece una chiamata a quelli della Vallona, i quali havendo chierto tempo di rifpondere fino alla mattina feguente, mentre s attendono le loro rifòlutioni ’, fi trovò la Piazza abbandonata , fuggiti li Turchi, lafciando molte provifioni , e cento , e trenta quattro pezzi- di Cannone compreiì quelli di Cannina, la maggior parte dì bronzo. Nello fpatio di fei giorni terminò profperament'e queft’ Imprefa , applaudita cori i foliti fegni ^allegrezza ; non però intieramente approvata da gl’Huomini Savii, giudicandola un’ impegno difficiliilìmo a foifentarfi, e di niun frutto , quando non vi fia UnJEfercito per internarfi nel Paefe , e dominare la Campagna, il che riufeiva imponìbile alle forze della Republica. Il Senato per moftrare un fegno di gradimento verfo le fatiche , & il merito del Capitan Generale die-