17.6 DELL’ HISTORIA VENETA*
 1685 pitan Generale al fervitio. Li Mainotti intefo l’avvicinamento della noftra Armata fi conduflero in buon numero fotto Xarnata, ch’era guardata da un prefidip di 600. Turchi . Haverebbero quelli facilmente delufa quella difordinata ag-greffione , ma intimoriti per l’avanzamento d’ alcune Compio a pagnie, che fi fiaccarono dal Campo in rinforzo de i Mai-
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fupato da i notti, coniegnarono lenza renitenza il polto, nel quale en-trarono di guardia ducentocinquanta Fanti; & a foftenere la publica rapprefentanza furono deilinati Bartolomeo Contatili, SC Angelo Emo. Diede riputatone allacquifto l’eiTer fuc-ceduto sù la faccia del Capitan Bafsà, che con dieci mille huomini, e trà quefti due mille Cavalli era in poca diftanza accampato. Non potevano però fperarfi maggiori progredì fenza il cimento dell’armi nella politura, in che fi trovavano gl’Efcrciti. Fù dunque deliberato prefentar la Battaglia, e s’ cflefero in ordinanza le noftre genti al numero di otto mille, oltre 1500. Mainotti. Avanzati li noftri, nell’occupar ri vantaggio d’un fito hebbero incontro l’inimico, che forte di Cavalleria inveiti coraggiofa mente li Reggimenti di Branfuich, alla tefta de i quali il Prencipe Guglielmo diede prove di molto valore. Trovata a quella parte valida refiftenza, ri-volfe lo sforzo fopra un Corpo di Saffoni, e d'OItramarini. S’oppofero gl’ unie gl’altri con tanto coraggio, e con fuo-¿i Tarn!*» co inceffante, che caduti li più arditi de i Turchi principia-‘7o!uì,Sr rono ^ primi a retrocedere, e nell’ iftelfo tempo li più lon» Turchi. tani a levar le tende del campo, e metter in ficuro il baga>-glio, così ch’entrato il difordine non valfe la prefenza del Capitan Bafsà, ne il credito degl’ Officiali a trattenere la fuga. Lanciarono 300. morti, & il danno de i noftri fù di 110. tiund!!! trà morti , e feriti. Quelli di Calamata attoniti dalla difper-ta‘ fione delle loro genti , abbandonato il recinto , & incendiate le munitioni feguirono la forte degl’alcri. Sarebbe riufcita totale la Vittoria , fe con un Corpo di Cavalleria fi foft'e potuto dare la caccia a’ fuggitivi ; elfendo rimarcabile anche per quelito, il fuccefto, che tenendone un buon numero i’ inimico , fi fofle lafciato difordinare dalla fola infanteria . Fù deliberata la demolitone di Calamata per profeguir all’occupa-tione di Chielafà* e Paifavà, che fole rodavano all’intiero
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