.142 DELL’ HISTORIA VENETA ,2683 no moiTe alcune partite di Turchi, fi portò con la fua Galera , e con quella del Proveditor dell’A rinata Girolamo Garzoni , e di Marino Bragadino Governatore de i Condannati, & Angelo Micheli Sopracomito alcune miglia dentro nel Golfo , e sbarcate alquante Compagnie di Soldati, fecero dar alla fuga i Turchi , e fe ne i Greci maggiore fofle flato il coraggio , la fattione farebbe riufcita più -vantaggiofa per li Chri-itiani. Nuovamente però ingroffato l’inimico , replicò l’aggref-fione 5 onde fatti sbarcare 300. Fanti procurarono foilenere i Greci. Ma havendo queili con poca refiftenza abbandonati i paffi flrctti, caricati da i Turchi, e foprafatti dal numero, fi riduffero con difordine, e danno alla marina ; e fotto il ^ calor delle Galere prefero l’imbarco. Conofcendo però il Capitan Generale, che non compliva tener vivo queirimpegno, lafciato alla cuflodia de i fiti più ficuri Angelo dalla Decima Cefaloniotto con alcuni paefani, levò da i luoghi più efpofli le famiglie de i Greci, facendole trafportar fopra l’Ifola di Leucada. Pafsò poi con l’Armata a Corfù, ma in pefììmo flato per le molte infermità , che s’introduflero cosi ne i Soldati , come ne i remiganti, e particolarmente nelle genti nuove . Mentre l’Armata lottile era occupata nell’imprefc di Santa Maura, e Prevefa, la groiTa diretta da Aleflandro Molino, e Daniele Dolfìno quarto Capitano eilraordinario , &. ordinario delle Navi, feorreva l’Arcipelago incommodando l’inimico , e difficoltando il trafporto de i viveri a Coilantino-poli, dov’crano crefciuti a prezzi eccedenti, con afflittone , e fufurro di quel numerofo popolo . 11 Capitan Bafsà ufeito da i Dardanelli con trenta Galere, & alcune Navi Barba-refche applicò fopra tutto a ben munire le Ifolc del Tene-h'iTunhi ^°5 Scio, e Metelino, e provedere particolarmente al Regno >■,rifondi di Candia, ove fpedi dieci Galere con rinforzo di gente, e ""frljJij munitioni. Mandò quattro Galere de i Bei a tentar lo sbar-,U co a Tine per lacchcggiar quell’Ifola. Ma trovata pronta, e forte refìflenza per la vigilanza d’Aurelio Marcello, che nera Rettore, furono obligati retrocedere, e riunirli alla loro Armata . Verfo le Ifole aperte dcH’Arcipelago usò ogni più fiero atto di crudeltà, e di avaritia, con oggetto di levar con ia loro desolatone il commodo, c l'aiTiitenze all’ Armate Chri-