246 I popoli che abitano la Savoja sono per il più timidi e vili; ' non si danno ad alcun esercizio, e nè tampoco a quello dell’armi, e fecero vedere questa poca inclinazione allorquando il duca ordinò una milizia , per la quale avendo speso più di seimila scudi in armi, in poco tempo fu ritrovato die de’ morioni e corsaletti se n’ erano serviti in fare delle pignatte e delli spiedi. Volle ancora far prova della nobiltà del paese , elevò quattro compagnie di cavalli, e per questo rispetto introdusse il dazio sopra il vino, che importa venti mila scudi, sebbene il pagamento delle compagnie non arriva a otto mila scudi; ma vedendo che neppur queste riuscivano, le lasciò; però al paese è restata la gravezza del vino. Hanno del paese, sebbene come ho detto è sterile, pane, vino, carne a sufficienza e copia di latticini. Quelli pochi che hanno da vivere, non curano altro del rimanente. Li nobili e feudatari sono superbi, altieri e poco migliori della plebe, e posso dire che in tutta la Savoja non si trova un buon uomo da guerra, perchè i nobili stanno nei loro castelli, e non escono se non quando vanno a caccia. Sono i Savojani cattolici, sebbene li circonda paese infetto, però sostentano con molta cura la cattolica religione, fuor quella parte solamente del ducato di Sciablese che è stata in potere de’Bernesi, la quale è infetta; pur vi è introdotta la messa e si può sperare che col leni- * Altri ambasciatori veneti ne hanno recato giudizio più favorevole ; 8 ®i può erodere che fossero meglio informati.