414 tempo di quindici in sedici anni, che sua eccellenza domina pacificameli le, si può credere che il signor duca sia principe assai denaroso, e che oltre il credito che ha con la corona di Francia, abbia un due o tre milioni d’oro per servirsene in ogni occasione di guerra; nel qual tempo avendo il tesoro, è ben latto che li principi non stiano ad aggravar mollo di danari li sudditi, li quali servono allora con la persona, e patiscono gl’incomodi che le guerre seco apportano; e quanto più ha in tal tempo bisogno del loro servizio e buon animo, ed è pericolosa ogni loro mala soddisfazione, lauto più deve, quuudo è quielo e pacifico, provvedere di non essere dal bisogno costretto ad esacerbarli con estraordi-narie gi’avezze eccessive: e come in tempo di guerra deve pensare e considerare in qual modo abbia a far la pace, così in tempo di pace ha da pensare in qual modo, ricercandolo il bisogno, abbia a far guerra. Ma per ritornare al proposito, in Ferrara il signor duca ha fama di assai maggior tesoro, ma non già fra gli uomini di maggior giudizio; li quali sanno che Alfonso 1, che morì del trentaquattro, lasciò (essendo stato esausto da continua guerra) dei debiti, e che il tesoro di sua eccellenza è stato solamente accumulato dal padre suo (il quale però spese anche assai più di quanto avea accumulato), e sanno le entrate e le spese ordinarie e straordinarie dell’andata in Ungheria del sessuntasei, ed altri accidenti, onde veggono che il tesoro non può esser maggiore di quanto ho detto, avuto anche rispetto che sua eccellenza ha poco il modo di cavar quantità grandi di denaro per vie eslraordinarie, perchè li popoli sudditi a sua eccellenza, sebbene sieno ricchi assai di rendite, e molto più che non sono li Fiorentini, spen-