418 buoni amici e parenti, e perchè vivono sotto la protezione della Chiesa, dell’imperio, e del re cattolico. Ama parimente i signori Lucchesi e da loro è amalo e riverito assai, coinè anche dai conti delia Mirandola, antichi amici e servitori della casa d’Este. Con il sig. Camillo da Coreggio sua eccellenza è sdegnata, perchè essendo ostaggio in Ferrara se ne fuggi, rotta la guardia della fede e parola sotto la quale solamente era tenuto; e per questo mai sua eccellenza ha voluto acconsentire che gli venga innanzi , con tutto che gli abbia perdonato ad istanza di Cesare. Del sig. duca di Fiorenza è quasi superfluo che io parli, perchè della competenza che è fra questi principi è molto bene informata vostra serenità, e sa altresì che Temulazione e concorrenza è molto ben atta a generar discordie e risse non solo fra principi vicini, ma fra amici e fratelli ancora. A questo si aggiungono molte querele per occasione dei confini, pretendendo sua eccellenza che ii duca Cosimo, padre del nuovo duca, corrompesse già alcuni ministri del signor duca di Sa-voja , che era giudice arbitro tra loro; dolendosi all’incontro quello di Firenze che il duca di Ferrara non abbia castigato sinora alcuni suoi sudditi, che in quei rumori nei luoghi suoi uccisero certi vassalli di Firenze. Si aggiunge ancora la memoria delle antiche offese ricevute da Leone X e Clemente VII, ponlefici di casa Medici, e molti altri rispetti importantissimi ; avvegnaché, come è ben noto a vostra serenità, il duca Cosimo suddetto essendosi impadronito degli animi di Pio I"V e di Pio V procurò d’ indurre quei pontefici a mole-lestare esso sig. duca ; e 1’ effetto saria forse riuscito con-lorme all’intenzione se quando li suoi disegni furono