/ l57 Ha il signor duca di Savoja un bellissimo ingegno capace d’ ogni scienza: ma non ha atteso alle lettere con quella diligenza , che si converria a chi ne volesse sapere, essendo la sua principal professione il mestieri) della guerra; nel quale con l’esperienza di tanti governi d’eserciti, che ha avuto, di tante battaglie seguite sotto il suo governo, e fortezze prese, si è lallo conoscere per non meno valoroso che prudente capitano; di maniera che a questi tempi pochi, e forse ninno l’avanza in questa professione. Si compiace assai di quell’arte, e ne ragiona con gran guslo, avendomi molte volle tenuto le due ore continue in così fatti ragionamenti,dicendomi, olire alle cose seguite ne’tempide’suoigoverni,ancomolli suoi secreti di macchine, di fuochi artificiali, del modo d'alloggiare, del trincerare un esercito, e molte altre cose cerio mollo belle da sapersi, e non manco utili ad eseguirsi, che dilettevoli da esser intese. Per farmi capace di alcuni di questi suoi secreti ed invenzioni, che va sempre procurando, voleva ch’io ne vedessi alle volte la prova, e se bene io non m'intenda più che tanto di quest’arte, però vedendo sua eccellenza eh’ io l’ascoltavo con piacere me le dimostrava con gran gusto, dicendomi, che queste non erano cose da mostrar a molti, perchè da tanto più era un uomo dell’altro, quante più cose sapeva. E perchè la scienza delle matematiche è mollo ulile e necessaria a chi vuol fare questa professione dell’arme, però se ne diletta assai sua eccellenza, e di quelle sa più che mediocremente. Con tutto questo sapendo che 1’uomo tanto sa d’ogni scienza quanto continua in vederla e studiarla, però usa d’udire ogni giorno una lezione o d’Euclide o d’altro scrittore di quella scienza, da un messer Giovali Bat-