3oi movendosi contro il Turco, col quale ha pace, ed è in modo confinante, che non può negare gli stati di Dalmazia e di Schiavonia esser più nelle mani sue che vicini alle forze nostre, li quali ancora più col negozio che con la forza si può sperare di mantenere: e che era chiaro che il re con ajutare i Veneziani dava contrappeso gagliardo al suo nemico, e che lo teneva in quel modo lontano , dove che la signoria di Venezia si tireria la forza turchesca più vicina, con tema di grandissima perdita e con poca speranza di futuro acquisto. Di più dissi che il re gii anni passati con diminuir tra le altre cose li presidj, e molte altre spese de’suoi regni, ricompensava largamente con suo vantaggio la sj>esa che faceva nell’armata, dove la serenità vostra, sempre che entrasse di nuovo in questi travagli, avria .spesa insopportabile al suo potere; oltre che, con la perdita del 1 i suoi stati da mare, verrebbe ad accrescere le forze al Turco con evidentissimo pericolo di rovina a tutta la cristianità , essendo quelli un antemurale, il qual non potendosi mantenere con le armi, è grandissimo benefizio della repubblica cristiana, che conservandosi la serenità vostra in pace con li Turchi, venga a mantenerlo col negozio e con la pace. Delle quali tutte ragioni benché restassero allora appagati e li ministri principali di quella cortee l’illustre signor don Giovanni , non restò però sua allezza,al partir mio, di tirarmene qualche motto, ricordandomi con grandissimo affetto ch’io dovessi affermare a questo senato, che egli porta nell’ani-mo un ardentissimo desiderio di fare alcuna cosa segnalata per servizio suo, e che qualunque fiala fosse chiamato in alcuna occasione che potesse occorrere,, verrebbe con tutta l’armata immediate ad impiegarsi