aig che in quello slato non vi siano state commende, perchè poteano causare maggior disgusto. Parlerò ora dell’animo e volontà dell’altezza sua verso la serenità vostra, e dirò che tre sono le cause che possono far conoscere la buona volontà e mala di un principe verso l’altro. La prima è le parole e ragionamenti. La seconda, le operazioni e la prontezza in adoperarsi in servizio dell’altro nelle occorrenze. E la terza ed ultima, più importante, è il rispetto di stato, e l utile e b< ne-ficio che può apportare all’uno e all’altro una reciproca amicizia. E siccome la prima delle parole è per conjettn-ra, e per conseguenza fallace, così la seconda, delle operazioni, è assai probabile e dimostrativa; ma la terza è verissima senza opposizione alcuna, massimamente in quei principi che governano gli stali con prudenza, come fa la serenità vostra, ed il sig. duca di Savoja. Per tutte le tre suddette cause parmi di potere largamente affermare che sua altezza ami ed onori questa serenissima repubblica, e che tenga un desiderio ardentissimo della conservazione ed esaltazione di essa, come ne lo dimostra, se vogliasi considerarlo, per la prima delle parole, alle quali ben si può prestar fede essendo dagli effetti giustificate , oltreché vengono da un principe di così nobil natura, che lo fa inclinatissimo più presto a tacere che a dir bugia. E certo che ragionamenti più amorevoli e più affettuosi di quelli non possono immaginarsi come le mie lettere ne sono piene: ripeterò solo come più degne di considerazione queste parole, che diverse volte sua altezza mi ha detto, e massimamente nel mio partire : « Sappiate, signor amba-« sciatore, che fin quando ero come privato, e che ve-« devo i grandi onori che mi faceanoquei vostri eccel-