329 visioni, delle quali ne ottenne il principe assegnamento quando andò nell’armata della lega a tempo della gloriosa giornata, e si valse allora di questi assegnamenti per la spesa che fece nell’armata e nelli viaggi contrattando pure con mercanti con grandissimo interesse ; dimodoc-chè si può dire che non abbia sua eccellenza fatto capitale alcuno col re, essendomi stato affermato che al presente non va creditor d’altro che della provvisione e dei pagamenti di questi ultimi anni, che sarebbero in tutto trentasei in quarantamila scudi. Subito morto il padre, il duca mandò per corriero a posta , secondo è costume, l’ordine del tosone a sua maestà, e poco tempo dopo vi mandò un ambasciator suo, il capitano Pao- lo Gasale, che fu quello che condusse il padre al servizio del re essendo sua maestà in Fiandra. Quello che pretende il duca di trattare alla corte del re cattolico col mezzo di questo ambasciatore, e di Bernardo Maschi agente suo residente in quella città, si dice essere per ricuperare l’ordine del tosone, coll’antica condotta che aveva il padre, forse con qualche aumento, per lo servizio che sua eccellenza pretende aver prestato al re e in armata ed in corte; ma quello che dov là sopra tutto pretendere il duca sarà un assegnamento certo e sicuro della provvisione, essendosi avveduto di non se ne poter valere, se non a capo di molto tempo, e allora con grossa diminuzione percausa degl’interessi detti di sopra. Il negozio alla corte di sua maestà si dice a Pesaro trovarsi in questi termini, che per esser morti quei ministri del re, con i quali il duca aveva qualche dipendenza (e furono quelli che condussero il padre alli servizj di sua maestà), questi altri ministri, che sono