49' e in non molto lempo, i Francesi a cedere il castello, ed avere per buon patto il poterne uscire salvi. Onde per tutti questi rispetti fu giudicato, che, dopo tante eccessive spese della delta muraglia, don Ferrante avesse piuttosto fortificato i cittadini, cbe il possesso del principe. Merita ancbe che si discorra dell’acqua che è intorno alle muraglie di Milano. Il che come è delizia e comodo, sarebbe sicurtà e fortezza di quella città. Ma dall’ altra parte il potersi quell’acque divertire e disseccare, ciò è di molto pericolo della città stessa. La quale ricevendo l’abbondanza e la comodità delle robe da questi canali, e la fertilità dei terreni dall’ irrigazione che si fa coi medesimi, ogni volta die perdesse così fatto rifugio saria costretta lasciarsi tirare dalla necessità e dalla fame dietro al padrone d’esse acque. Sono due i canali che partoriscono questo benefizio a Milano, e si spiccano uno dal Ticino e l’altro dall’Adda, e divertendosi, o per rottura d’argini, o per altro modo,il corso di questi alvei da Milano, è facil cosa ridurla in breve tempo, per l’innume-rabil popolo che vi è dentro, ad estrema carestia. Ed avendo già il vecchio Francesco Sforza, dopo molti altri tentativi d’acquistare Milano, tenuto questo mezzo della diversione dell’acqua, si rese assai presto padrone di quella città. Oltre ciò, per quest’acque si fanno molti molininel distretto milanese; i quali potendosi guastare dai nemici di fuori, si ridurrebbero in molta strettezza quelle popolatissime città, come se n’è veduto l’esempio nelle guerre passate. Ha poi Milano il famoso castello, che fu prima fatto da Galeazzo Visconti, e poi buttato in terra nella morte di Filippo Maria, a cui succeduto il primo Francesco