3;8 qualità che è quella dell’Indie, cioè nel trasparire, nel gettar il fuoco, cosi leggiera e così sottile, ed infine ha le medesime condizioni; e mi ha detto esservi stato più di dieci anni attorno, prima che l’abbia potuta ritrovare, avendone già avuto un poco di lume da uno che venne di Levante, ed esso poi ordinariamente fattovi lavorare un uomo, per ciò salariato, facendo ogni giorno nuova esperienza, e con incredibile pazienza guastandone migliaja prima che ne sia venuto in cognizione. Fa ordinariamente lavorare in intagliar gioie, ed ora, oltre ad alcune tavole che fa fare di pietre di grandissimo valore e di diversi colori con disegno tramesso l’una nell’altra, fa cavare alcuni vasi in alcuni pezzi di lapislazzoli. Si diletta anco di formar delle gioie false così simili alle vere, che alle volle i giojellieri medesimi ne restano ingannati , e mi mostrò un vasetto fatto da lui di smeraldo in vero molto bello. Delle buone ne ha molla cognizione, ma sopra tubto ha gran diletto di lavorare di lambicchi, formando molle acque, e dei sublimati atti al medicamento di molle infermità , e ne ha quasi per ognuna; e fra le altre fa un olio di sì eccellente virtù, che con lo ungere di fuori dei polsi, il cuore, lo stomaco la gola, guarisce e difende da ogni sorte di veleno, sana gl’impestati, preserva i sani, ed è attivissimo rimedio alle petecchie, e ad ogni sorte di febbre maligna; e mi ha detto averne voluto fare esperienza del veleno in persone che aveva a far morire per giustizia facendo loro bere del veleno, e con questo suo olio li ha del tutto guariti. Di questo ha voluto farmene parte di una piccola ampollina.