277 cancelleria del regno, si fanno con consulta di loro, e da loro si sottoscrivono prima che dal viceré. L’autorità di questi reggenti è grande, e sono stimati sovrani e per la qualità dell’uffizio, che è supremo, e per il bisogno che i negozianti hanno di loro: e però si dice che è il papato dei dottori del regno. Sogliono esservi due Italiani e due Spagnuoli, uno dei quali due Italiani sta alla corte del re per consultare le cose, che si trattano concernenti il regno. Il secondo Consiglio è quello di Santa Chiara , detto cosi perchè altre volte si congregava in Santa Chiara , al quale nelle scritture e nelle suppliche si dà titolo disacro, e vi si tratta solamente cose di giustizia , nelle quali non sia interesse del patrimonio del re. Questo Consiglio si fa al presente di quindici dottori, dieci Italiani e cinque Spagnuoli, uno dei quali, che è capo, si chiama presidente del consiglio e gli altri consiglieri: tutti questi si dividono in tre ruote, in ciascuna delle quali si giudicano le cause, che in esso consiglio si cominciano, o che per via d’appellazione vi si riducono dagli altri uffizi inferiori. Sotto questo uffizio del Consiglio ve n’è uno fra gli altri di molta autorità, chiamato la Gran Corte della Vicaria, con sette giudici dottori , quattro criminali e tre civili, con un avvocato e un procurator fiscale. Avanti i quattro giudici criminali si trattano le cause criminali, che innanzi a loro si cominciano o che per via d’appellazione d’altri uffizi di Napoli e del regno vi si riducono ; ed il medesimo si fa delle cause civili. Vi sono anco in Napoli sette altri uffizi inferiori a quello della Vicaria , con i loro giudici dottori destinati all’amministrazione della giustizia di diverse cause particolari, ci-