110 mi disse sua eccellenza che parlava con la bocca del signor duca suo padre. Nella qual materia avendo scritto assai abbondantemente, io non mi allargherò per adesso per non esser di tedio alla vostra serenità ; ma dirò solamente che mi è stato commesso più volle da sua eccellenza, che io raccomandi alla serenità vostra la difesa del Friuli, o con il fortificare Udine, o in qualunque altro modo sia possibile; e se non viene reputato importante il difendere il Friuli dalle correrie de’Turchi , almeno si faccia un forte alla Livenza per non lasciarli penetrare più dentro nello stato di vostra serenità, perchè sarebbe cosa pur troppo miserabile lasciar loro così aperta la strada e senza impedimento, che potessero correre fino al cospetto di questa città, abbruciando le ville, dando il guasto alle campagne, e menando in misera cattività tanti sudditi di vostra serenità, che le hanno dato e danno tuttavia tanta utilità nelli presenti importantissimi bisogni della guerra. Vostra serenità, che è sapientissima , metta queste considerazioni del signor duca in quel costrutto che le pare, e faccia le provvisioni a tempo e a suflicienza.il che sia detto con quella maggior reverenza che mi si conviene. Dell’al tre cose che mi disse sua eccellenza non credo, c^e nii bisogni far troppa replica; cioè della Jega, delli patti, del cappare soldati forestieri, e di fare che li soldati sieno meglio trattati , perchè son si-curocheta serenità vostra,eie signorie vostre eccellentissime daHe mie lettere avranno inteso abbondantemente il lutto- A queste cose tutte io risposi con quel miglior modo, c*le mi somministrò quella poca intelligenza , che io h° acquistata nel tempo che io ho servito la serenità vostra nell’eccellentissimo collegio tre volle savio